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Visita a Londra

Visita a Londra

Durante un recente viaggio a Londra, il nostro prefetto Guido Fugiglando ha visitato il Rotary Club of London. Pubblichiamo nel seguito il racconto della sua partecipazione rotariana e ringraziamo Guido per aver voluto condividere con noi la sua esperienza. In questo modo, anche noi ci siamo sentiti trasportati nella City!

Il racconto di un piemontese a Londra

di Guido Fugiglando

Una o due volte all’anno faccio un viaggio a Londra, e mi fermo da tre a sei giorni. La considero una città affascinante, che difficilmente delude, in continua evoluzione e con sempre nuovi angoli da scoprire e nuove cose da fare. Condivido pienamente l’aforisma del poeta Samuel Johson: “quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire.”.

Dopo il ponte del 25 Aprile e quello del 1° Maggio passati in studio a lavorare, ho deciso di prendermi la abituale breve vacanza e con l’occasione partecipare ad un evento storico che non si ripeteva da 70 anni: l’incoronazione di Re Carlo III. E poi mi sono detto: perché non cercare di partecipare ad una riunione Rotariana?

La ricerca di un Rotary Club a Londra

Ho consultato l’App Club Locator, nella quale dovrebbero (ma non sempre è così.) essere riportate le giornate di riunione di tutti i Club del mondo. Così ho notato che il Rotary Club of London domenica 7 maggio (giorno successivo all’incoronazione), organizzava nel pomeriggio un evento dal titolo “CORONATION CELEBRATION OF KING CHARLES III”. Questo evento era programmato non nella loro sede abituale a Londra, bensì in un Club a Henley on Thames, cittadina sulle rive del Tamigi nell’Oxfordshire.

Ho scritto al Presidente Ian Balcombe chiedendo se potessi partecipare, e mi ha prontamente risposto dicendomi di essere lieto della mia partecipazione. Dopo aver versato la quota (pagamento anticipato di £ 45,00, così si usa in U.K.…), domenica 7 maggio ho raggiunto insieme a mio cugino il Phyllis Court Club, magnifico Club riservato ai soci, sulla riva del Tamigi, immerso nel verde, con campi da tennis e da cricket, con un’atmosfera molto, molto british. La location è stata possibile poiché una socia del Rotary of London è anche member di detto Club.

Due parole sul Rotary Club of London: è stato fondato il 1° agosto 1912, ed è stato il primo Club nel Regno Unito ed altresì il primo Club fondato in Europa (quanta storia alle spalle………).

La serata al Rotary Club of London

La riunione prevedeva un Pimm’s di benvenuto (tipica bevanda inglese) ed a seguire un Traditional Afternoon Tea.

L’accoglienza è stata ottima, mi hanno subito fatto conoscere un’anziana socia nata in Georgia, la cui famiglia dapprima emigrò in Germania e successivamente, poiché di religione ebraica, si rifugiò a Londra. Questa socia parla correttamente cinque lingue, tra cui l’italiano, ed è stata per tanti anni Guida Ufficiale di Londra.

Prima dell’inizio della riunione si è presentato un altro Visitatore Rotariano, il Presidente del Rotary Club of Mayfare, che – guarda caso! – è un giovane italiano bocconiano residente da anni a Londra ed accompagnato dalla moglie, architetto che si occupa di restauri e che è partner di un importante studio professionale con sedi in tutto il Regno Unito, a Hong Kong ed in Australia. Era presente anche la figlia, deliziosa bimba di tre anni.

La riunione si è aperta con un breve discorso del Presidente, senza inni, senza campana e senza stendardo (forse perché si trattava di una riunione non ufficiale).

L’organizzazione del Segretario non ha purtroppo brillato. Avevo chiesto di essere al tavolo o con la socia di origine georgiana o con il Presidente del R.C. Mayfare, in modo tale da scambiare due parole in italiano, ma non c’è stato verso. I posti ai tavoli erano già stati assegnati e la rigidità anglosassone ha prevalso sulle mie aspettative. In compenso, al mio tavolo, tra l’altro vi era la moglie di un socio che parlava francese e che, avendo vissuto l’infanzia in Medio Oriente, conosceva perfettamente l’arabo, ed un socio con il suo compagno di Hong Kong.

Che cosa mi ha colpito

Quello che più mi ha colpito è stato il carattere cosmopolita e multiculturale del Club. Erano presenti soci di origine o nazionalità inglese, americana, italiana, indiana, giapponese, cinese, africana, spagnola, ucraina, greca, di Hong Kong e chissà quante ancora. Un vero esempio di spirito Rotariano aperto a tutte le culture, etnie, religioni.

L’atmosfera è stata amichevole e informale. Mi è stato richiesto da alcuni commensali di parlare dei Service del nostro Club, ed ho orgogliosamente illustrato quello della donazione dei violini alla scuola e il programma del Fondo Musy per l’inserimento nel mondo del lavoro dei carcerati che hanno scontato la pena.

Dopo l’Afternoon Tea (ottimo!) è iniziata l’esibizione di un pianista e di un cantante bravissimi, con un repertorio adatto ai gusti ed all’età media dei presenti (Frank Sinatra l’ha fatta da padrone), e che sono riusciti a coinvolgere tutti i partecipanti.

Dopo la consegna del nostro gagliardetto al Presidente (loro ne erano sprovvisti, forse perché come detto non era una riunione ufficiale), l’incontro si è chiuso con un brindisi dove tutti i presenti, alzandosi in piedi, hanno acclamato “God save the King”.

Nel complesso, una bella riunione in una magnifica location, con gente simpatica, e con l’orgoglio di far parte del Rotary Club Torino Est.