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Progetto Idrossiurea

Progetto Idrossiurea

L’idrossiurea rappresenta l’unico farmaco adatto a curare l’anemia falciforme, malattia genetica ed ereditaria del sangue. In Madagascar una persona su dieci ne è affetta.

A.P.P.A. (Aid Progress Pharmacist Agreement) è una Organizzazione di Volontariato (ODV) nata da una intensa collaborazione tra il mondo accademico rappresentato dall’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco (DSTF) ed alcuni farmacisti di comunità. Questa organizzazione ha lo scopo di realizzare dei laboratori presso strutture sanitarie dislocate nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS) per preparare medicinali galenici in base alle specifiche esigenze terapeutiche locali.

Nel 2008 i volontari hanno avviato uno dei primi laboratori galenici A.P.P.A.® in Madagascar, precisamente a Vohipeno, un piccolo villaggio situato a sud-est del Paese, presso cui è sito l’ospedale Henintsoa.

Nel 2017 i medici dell’ospedale Henintsoa hanno comunicato allo staff di A.P.P.A.® la necessità di introdurre una nuova formulazione per il trattamento dell’anemia falciforme di pazienti pediatrici, una malattia genetica ed ereditaria del sangue (in Madagascar una persona su dieci ne è affetta).

Che cos’è l’idrossiurea

L’idrossiurea rappresenta l’unico farmaco approvato che riduca gli eventi venoocclusivi tipici delle forme gravi della malattia. È stato infatti inserito dall’OMS nella lista dei medicinali essenziali sia per gli adulti, sia per i bambini. Ricerche recenti dimostrano che il trattamento con idrossiurea è in grado di allungare il tempo di sopravvivenza.

L’idrossiurea è attualmente acquistabile solo in dosaggio e forma farmaceutica non adatti a pazienti pediatrici, ovvero in capsule da 500 mg. Inoltre, come principio attivo è irreperibile in commercio. Per ovviare a questo problema, è stata messa a punto la formulazione di sciroppi partendo dal medicinale di origine industriale.

L’idrossiurea, tuttavia, è una sostanza potenzialmente mutagena e teratogena. La presenza di una cappa aspirante all’interno del laboratorio risulterebbe fondamentale per garantire la massima protezione dell’operatore durante la manipolazione della materia prima.