La conviviale dei saluti estivi è sempre un appuntamento molto atteso dai soci, perché permette di stare insieme in amicizia e con leggerezza (quanto ne abbiamo bisogno in questo periodo!). Inoltre, ogni anno il nostro Club coglie l’occasione dei saluti estivi per organizzare una gita fuori porta alla scoperta di qualche tesoro del nostro territorio.
Quest’anno, grazie all’intermediazione del socio Luigi Valdemarin, referente dell’Ordine Mauriziano di cui la Precettoria oggi fa parte, il Rotary Club Torino Est ha organizzato una visita guidata alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, un autentico gioiello alle porte di Torino.
La visita a Sant’Antonio di Ranverso
La Precettoria fu costruita a partire dalla fine del secolo XII su un appezzamento di terra donato dal conte Umberto III di Savoia di Avigliana. Fu sempre posseduta e gestita dall’ordine degli Antoniani, principalmente come luogo di accoglienza e cura dei bisognosi. Per questo motivo si trova proprio sulla via francigena, in un luogo di passaggio molto accessibile, a differenza di altri luoghi di culto, come la vicina Sacra di San Michele, che privilegiavano la preghiera e l’eremitaggio. Una curiosità finora sconosciuta a molti di noi è che il nome Ranverso deriva dal toponimo rivus inversus, riferito a un canale situato a nord delle colline moreniche.
Ci ha fatto notare la bravissima guida che i decori della facciata, pesantemente modificata dopo la fondazione – quelli attuali sono stati eseguiti alla fine del XV secolo – riportano decorazioni semplici e legate alla terra, come ghiande e foglie di vite. Il luogo si caratterizza dunque per la sua vocazione popolare di accoglienza dei bisognosi e cura degli ammalati.
All’interno della Precettoria, molto ben conservata, abbiamo potuto ammirare i meravigliosi affreschi tardo gotici di Giacomo Jaquerio e i dipinti di Defendente Ferrari.
I saluti estivi al ristorante
Abbiamo concluso la serata dei saluti estivi al ristorante Cascina Ranverso, che con la sua pregiata ristrutturazione nel rispetto dello spirito antico, ci ha permesso di continuare a respirare l’atmosfera della storia del luogo.
I soci e i numerosi ospiti hanno potuto apprezzare l’autentica amicizia che si respira nel Club, ricordando che l’amicizia tra i soci rappresenta il lievito del Rotary, l’ingrediente fondamentale che permette di lavorare insieme sui progetti di servizio. Non per niente, la prima delle cinque vie d’azione del Rotary è proprio l’azione interna, ossia l’attività che ciascun socio intraprende all’interno del Club per assicurarne il buon funzionamento e il coinvolgimento di tutti i soci.